Ai gestori del Potere (lettera immaginaria)
Carissimi… Mi chiedevo poco fa se ciascuno di voi ha figli.
Mi chiedevo se li educate come fate con il popolo italiano, se gestite i vostri
rapporti con loro in modo da tenerli sempre sul filo di un rasoio, così come
state facendo con la povera gente italica. Dopo questo periodo di quarantena
agli arresti domiciliari moltissimi di noi avranno tutti i sintomi della
sindrome post traumatica, quella stessa di cui soffre chi è stato in balia di
un manipolatore perverso. Dover sottostare a provvedimenti che cambiano nel
giro di pochi giorni e spesso con differenze più o meno importanti tra le varie
regioni, sottopone chiunque ad un logorio mentale già abbastanza impegnativo.
Il timore poi di pesanti ripercussioni economiche (le multe salatissime!)
nel caso in cui si commetta un errore, è devastante, soprattutto per chi dispone
di poche risorse e non riesce a mettere insieme il pranzo con la cena. Avere
visto che le Forze dell’Ordine sono improvvisamente diventate i controllori del
territorio che non sono mai stati ha colto tutti di sorpresa. Aver verificato
poi che qualcuno ha approfittato del momento di confusione per affermarsi con
gesti di potere non adeguati ad una situazione di “malattia” dello Stato, situazione
nella quale sarebbe stato più consono agire come un padre di famiglia,
autorevole ma non autoritario, né mai prevaricante, è stato ancor più shock-ante.
Nessuno si è comportato col “buon senso del padre di famiglia” e quindi i figli
di questa Italia, lungi dal sentirsi responsabilizzati ed incoraggiati quando
si gestiscono correttamente, vengono redarguiti random e a volte senza
comprenderne pienamente le motivazioni. Lungi dall'essere un popolo educato
responsabilmente che affronta il momento di crisi con la mente lucida e con
maturità, vi ritroverete una popolazione disordinata e caotica in cui la
maggioranza (che avrà subito maggiormente lo stress della vostra manipolazione)
avrà comportamenti immaturi come quelli di un adolescente che deve ribadire la
propria autonomia e la propria diversità rispetto ad un genitore autoritario e
poco motivante. Un genitore, lo Stato Italiano, che svaluta il proprio popolo e
che cerca di gestirlo a proprio piacimento per il proprio unico tornaconto.