Invito

...a tutti coloro che si son trovati, almeno una volta a fare la mossa del Cavallo.
Le mie storie, i miei racconti.

domenica 7 settembre 2008

L'ultimo giorno


Tutto inizia con una corsa incontro al destino, incontro all'ultimo giorno della vita, gli eventi prendono il sopravvento e non puoi far altro che osservarne il percorso.
Ed il percorso conduce alla fine.
Una meta obbligatoria per ciascuno.
Inutile dibattersi tra ricerche di soluzioni o posticipazioni... rifiuto ed incredulità, rabbia e pena, volontà e impotenza, religione e fatalismo.
L'ultimo giorno, così come il primo, accade e non chiede il permesso a nessuno.
Seguono i riti antropici: vicinanze, lontananze, circonvoluzioni, staticismi, contrasti...
Stupiscono i riti religiosi, mai così pertinenti: « Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati a causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli », e chiunque sia questo Onnipotente Dio, se ti promette che sarai saziato, di certo ti apre il cuore come una melagrana matura.
E poi, dopo, dopo giorni ed ore, minuti e secondi di pensieri..........
...provi a trovare ogni testimonianza di colui che è andato via da qui, in ogni angolo dove l'abbia potuta lasciare, sugli oggetti e nel comportamento, negli affetti e nelle antipatie, nelle preferenze e negli errori ingenui.... colossali, forse, ma molto umani.
E lo ritrovi nelle cose del mondo, nelle belle giornate, nel vento, nell'acqua cristallina della spiaggia che tante volte l'ha visto, nelle strade, nelle canzoni che ascoltava, in alcune persone che lo hanno conosciuto ed in altri che non l'hanno neanche ipotizzato, negli oggetti preferiti, nelle analogie e nelle dissonanze e infine nelle molecole del creato, così.. disperso, evaporato, espanso, immanente e presente.
Almeno per me.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Mossiere,
grande commozione leggendoti...
Ora ti racconto una cosa. Mia nonna è morta 10 anni fa. Ogni tanto mia mamma apre il cassetto delle sue cose, perchè vuole sentire il profumo di lei, dei suoi oggetti, del talco ancora rimasto.
Bene, poco fa mi ha chiamata piangendo, emozionatissima: ha scoperto un minuto pacchettino regalo, ancora non scartato con il suo nome ("per Rita"). L'ha aperto e ha trovato una coroncina di rosario.
Ci siamo chieste come mai non l'abbia scoperto prima, come sia stato possibile che tra tutte le cose raccolte le fosse sfuggito quel pacchetto.
Io leggo questi "segnali" come cose che non fiscono mai, legami che ci parlano, tornano, ci fanno sentire la loro presnza, il loro infinito, immenso, atemporale amore.
Un abbraccio.